Esistono diversi impianti di climatizzazione; i vari modelli differiscono tra loro in base ai consumi energetici, all’efficienza, alle funzioni ed ovviamente in base al design e alle dimensioni. Un condizionatore può essere innanzitutto fisso o portatile.
Un apparecchio fisso è spesso molto silenzioso in quanto il motore viene posto all’esterno dell’unità, offre buone prestazioni e tiene un basso livello per quanto riguarda le emissioni sonore.
I vantaggi di un condizionatore portatile, invece, si trovano nel costo contenuto e nel fatto che non sia necessaria un’installazione: per un corretto funzionamento basta collegarlo ad una presa elettrica e collegarlo all’esterno con un tubo, in modo che venga espulsa l’aria calda.
A parità di consumi viene comunque offerta una resa inferiore, essendo un modello meno potente. Per quanto riguarda i condizionatori fissi, in realtà, anche nel caso di una prima installazione (quindi dovendo creare le tubazioni necessarie per l’impianto) è sufficiente una giornata di lavoro.
I costi di queste eventuali operazioni preliminari non incidono sul totale che di un 30%. Sono disponibili condizionatori mono-split e multi-split. In quelli multi-split vi è una sola unità esterna e più unità di refrigerazione (per un massimo di nove, nei modelli più attuali) che è possibile posizionare in diversi ambienti e a diverse temperature, regolandole in maniera personalizzata.
Per questo motivo, un multi-split assicura sicuramente una migliore efficienza energetica.
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I modelli split possono essere fissi o portatili, con uno o più condotti; quelli monoblocco non hanno unità esterna e sono disponibili in versione fissa o portatile. Tutti i nuovi apparecchi possiedono una pompa di calore che permette di riscaldare gli spazi; l’aria calda fuoriesce dalla ventola dello split nello stesso modo in cui lo fa quella fredda. La potenza di un condizionatore si misura in kW, o in BTU (British thermal unit) che rappresenta la quantità di energia richiesta dall’impianto per raffreddare o riscaldare un ambiente. Mille BTU corrispondono a 293 Watt.
Attualmente il mercato offre sette classi energetiche, differenze tra condizionatori esistono anche su questo piano: vi sono infatti parametri di raffreddamento e riscaldamento dell’aria, i cosiddetti SEER e SCOP. SEER e SCOP indicano il rendimento in rapporto al consumo annuo di elettricità utilizzata rispettivamente per raffreddare o riscaldare gli ambienti. Per esempio, ad un SEER maggiore o uguale a 8,50, con uno SCOP maggiore o uguale a 5,10, corrisponde la classe A+++, mentre la classe D, ovvero l’ultima, si raggiunge con un SEER uguale od inferiore a 3,60 e uno SCOP compreso tra 2,50 e 2,80.
Per i condizionatori monoblocco si parla di indici di efficienza energetica nominale per il raffreddamento (EER) e di coefficiente di rendimento nominale (COP) nel caso in cui sia presente anche una modalità di riscaldamento.
Le nuove tecnologie Inverter controllano costantemente la potenza, ottimizzando l’efficienza e i consumi senza interruzioni e spesso svolgendo anche un continuo controllo della qualità dell’aria, riducendo il più possibile le emissioni di anidride carbonica.
Ogni modello di condizionatore ha un proprio livello di emissione sonora, espresso in decibel. In ogni caso, a partire dal 2015, l’etichetta energetica di climatizzatori e condizionatori deve essere, per legge, conoscibile anche sui siti online che si occupano della vendita.