Per dare maggiore informazione ed eco al lavoro che svolgiamo oggi vi vogliamo parlare dell’inventore dell’aria condizionata.
L’aria condizionata è un aiuto importante nelle giornate più torride e afose. Quando il termometro segna oltre 35 gradi all’ombra è difficile trovare una zona di comfort in cui ripararsi poiché l’aria diventa quasi irrespirabile anche nelle zone d’Italia dove determinati fattori ambientali le rendono meno calde di altre zone.
Ma chi è l’inventore dell’aria condizionata? Chi è questo sant’uomo grazie al quale oggi possiamo godere di un impianto di condizionamento nelle nostre abitazioni?
L’inventore di cui stiamo parlando è l’ingegnere americano Willis Haviland Carrier, e la sua invenzione risale ai primi anni del secolo scorso.
Con precisione Carrier ha inventato l’aria condizionata nel 1901, quando aveva poco più di 25 anni. Nello stesso anno, infatti, si laurea in ingegneria meccanica alla Cornell University e da lì iniziò il suo intenso studio per creare la macchina che avrebbe rivoluzionato il sistema di vivere dentro quattro mura domestiche.
Questa macchina ai primordi, era stata ideata per ridurre l’umidità e della temperatura nell’aria.
Questa invenzione fu poi brevettata solo nel 1906, al completamento delle sue ricerche e successivamente alla commercializzazione di questo macchinario.
A chi si è ispirato l’inventore dell’aria condizionata?
Come spesso accade per i grandi geni, la sua invenzione è frutto di ricerche e degli studi sulla termoidraulica svolti quasi 100 anni prima dal fisico inglese Michael Faraday.
All’inventore inglese va dato il credito di aver scoperto come riuscire a raffreddare un gas attraverso la sua compressione e la sua successiva espansione.
Questo studio in seguito sarà la base di tutti i fondamentali strumenti e macchine che lavorano secondo un principio di termodinamica che coinvolge elementi allo stato gassoso in grado di poter essere compressi e decompressi in particolari condizioni.
I principi di Carrier e di Faraday appliacati ai condizionatori
Arrivando piano piano al funzionamento del condizionatore, possiamo evincere quindi che questo macchinario sfrutta un ciclo termodinamico (composto quindi da trasformazioni dell’aria dal punto di vista termodinamico) che viene preso in carico da un fluido termovettore (liquido o gassoso).
Generalmente un condizionatore è composto da: un compressore che comprime il fluido (aumenta la pressione del fluido allo stato gassoso, aumentandone anche la temperatura), un condensatore che condensa il gas (lo converte allo stato liquido sottraendo calore al gas stesso), un organo di laminazione (che ha il compito di alleggerire la pressione del gas e di conseguenza abbassandone la temperatura), un evaporatore (dal nome già si può capire che serve per vaporizzare il liquido).
I gas che oggi si utilizzano sia per condizionatori civili che industriali sono due: R407c e R410a.
Tali gas infatti sono spesso utilizzati dai tecnici per ciò che riguarda i servizi di ricarica gas dei condizionatori e in un’ottica più completa di assistenza, per la sanificazione dei condizionatori.
Ecco qui in sintesi un accenno della storia della climatizzazione. L’inventore dell’aria condizionata, Carrier, ci ha visto lungo, prendendo spunto da uno studio di cento anni prima e portando a termine uno dei progetti più utili e interessanti nella storia dell’umanità.
Se oggi possiamo sconfiggere il caldo lo dobbiamo ai suoi studi e alle sue invenzioni e se noi tecnici oggi possiamo fornire servizi di assistenza condizionatori è grazie allo studio che affrontiamo sul funzionamento di questi macchinari così complessi ma allo stesso tempo così fondamentali.
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